domenica 4 novembre 2012

Pragmatismo Democratico


Pragmatismo Democratico


l’ideale democratico vorrebbe che … nessuna persona sia al di sopra della legge o vi si possa sottrarre:

vi sono però casi in cui il pragmatismo prevale sul principio contrapponendovi la logica ineccepibile del risultato … (meglio un brutto processo che un bel funerale) … in tale logica si deve valutare se interessano gli effetti pratici e il controllo pragmatico delle possibili degenerazioni o l’aderenza ad un principio a dispetto di risultati disastrosi.

Eccone alcuni esempi:

Amnistia o indulto


l’amnistia o l’indulto lasciano in libertà persone che hanno commesso delitti e reati. essi permettono di pacificare una popolazione dopo una guerra civile o in situazioni di illegalità così diffusa che porterebbero troppe energie per perseguire e vigilare i rei a fronte di energie da indirizzare per la ricostruzione. Carceri troppo piene e situazioni ingestibili di vita carceraria costringono a scegliere, anche se a malincuore, di non dare giustizia alle vittime piuttosto che sopportare costi troppo elevati economici o morali di situazioni disumanizzanti.

Si è verificato che ogni decina d’anni le carceri Italiane diventano degli inferni inaccettabili a causa del sovraffollamento carcerario questo è dovuto alla politica di criminalizzazione di comportamenti che in se non hanno un danno tale da giustificare la carcerazione e alla contestuale ignavia nell’adeguare il sistema carcerario. Questa reiterazione della necessità di indulto o amnistia potrebbe essere solo frutto di incapacità politica ma anche frutto di una furbesca creazione ad arte del problema che permette, come conseguenza della lentezza dei processi e dell’affollamento delle carceri di disperati, al politico di turno di effettuare una sanatoria che toglie dai guai se stesso e “amici di merende”.

La considerazione da fare dovrebbe essere questa: in caso di sovraffollamento delle carceri diventa doveroso diminuire la popolazione carceraria con provvedimenti di indulto o amnistia ma che a tale sovraffollamento non si dovrebbe arrivare se non in seguito a guerre civili ed i politici devono pagare per tale inadempienza.

SI PROPONE

·         Quando le carceri raggiungono il numero di carcerati idoneo per ogni carcerato in più venga tolto a tutti i legislatori di ogni ordine e grado un euro del loro finanziamento mensile e questi vada a finanziare la costruzione di nuove carceri ed il loro funzionamento.

Vuoi vedere che i politici fanno fare carceri sufficienti ed idonee o riducono i reati in cui è prevista la carcerazione?

Collaboratore di giustizia


vi sono sempre polemiche sull’uso dei collaboratori di giustizia accusando i magistrati di favorire delinquenti per fare carriera e questo è comprensibile fatto dalle vittime o dalle persone comuni che considerano solo emotivamente la legge e non ne considerano l’efficacia.

un collaboratore di giustizia è un delinquente al quale vengono proposti non solo l’impunità ma anche vantaggi se determina lo smantellamento di un’attività criminale che continuerebbe altrimenti a danneggiare in modo inaccettabile molte persone alfine di tutelare possibili ulteriori vittime ma negando giustizia alle precedenti vittime del delinquente.

SI PROPONE

·         Una pubblicizzazione tra i contratti stipulati con i collaboratori di giustizia, i costi di tali contratti e i risultati ottenuti in termini di persone arrestate, attività smantellate e quantificazione del danno di tale attività, di capitali sequestrati. In modo che si possa parlare con dati e cognizione di causa se conviene alla società che sia mantenuto quest’istituto previsto da legge.

Apologia di reato


un parlamentare non è perseguibile per la manifestazione del proprio pensiero questo per garantire la tutela delle minoranze culturali che possono esprimere dissensi profondi e ragioni inaccettabili per le contingenti maggioranze. Esso ottiene una tutela anche se tale pensiero non sarebbe ammissibile per una persona comune in quanto apologia o induzione ad un comportamento ritenuto dalla legge vigente un reato in quanto questo tutela la rappresentanza dello stesso e la sua libertà altrimenti conculcata dal timore di incorrere in un reato. Anche la procedibilità della magistratura  su reati comuni e non di opinione è vincolata ad un voto politico che non è ammesso per altri elettori;

SI PROPONE

·         Che per contemperare la libertà di opinione e la non liceità dell’apologia di reato il Legislatore non può andare in galera ma se risulta responsabile di un reato di apologia di reato venga multato in proporzione.

Segreto professionale


hanno diritto a conservare il segreto professionale un medico, un avvocato, un giornalista, un sacerdote anche se questo può danneggiare altri elettori in quanto la loro funzione ed efficacia professionale sarebbe fortemente compromessa se non avessero tale tutela;

SI PROPONE

Di far pazienza! O di non avere queste tutele quando andiamo da un medico, un avvocato, un giornalista, un sacerdote!.

Conflitto d‘Interesse


poi vi sono casi in cui la degenerazione del controllo sociale non riesce ad impedire che alcune persone riescano a porsi al di sopra della legge modificandola secondo propria convenienza o vi si sottraggono, Eccone solo alcuni esempi:

Conflitto d’interesse di un legislatore


si ha quando questi legifera in modo che sia avvantaggiato a spese di altri egli stesso o un gruppo di persone specifiche legate da interessi diretti e immediati;

SI PROPONE

·         tentare di annullare o correggere le leggi frutto di conflitto d’interesse è di difficile realizzazione, la soluzione ideale sarebbe il non rendere candidabili persone che hanno già in atto un conflitto d’interesse e qualora questo sorgesse l’alternativa dovrebbe essere tra le dimissioni o la risoluzione della causa del conflitto d’interesse entro 60 giorni pena la decadenza automatica dalla rappresentanza o dall’amministrazione.

·         Definire i conflitti d’interesse e l’organo di valutazione e regolarizzazione degli stessi

Conflitto di interessi di un amministratore


si ha quando questi decide l’utilizzo delle risorse pubbliche favorendo se stesso o un gruppo di persone specifiche legate da interessi diretti e immediati;

·         vale quanto detto in merito al conflitto d’interesse di un legislatore

La corruzione politica


si ha quando un Legislatore o un amministratore utilizza le proprie prerogative per favorire indebitamente qualcuno in cambio di vantaggi economici

SI PROPONE

·         Che la trasparenza economica del rappresentante o dell’amministratore sia assoluta in modo da poter facilmente permettere in contraddittorio l’individuazione dei quelle fonti di compromissione economica o sessuale.

L’elusione


si ha quando un cittadino riesce a sottrarsi ad un obbligo non facendo accorgere chi di dovere di essere nella condizione prevista per l’obbligo non assolto,

SI PROPONE

·         La conoscenza pubblica della situazione economica di ogni persona fisica comprendente l’accesso a beni o servizi non di sua proprietà che fruisce in forma gratuita o agevolata.

·         Abolizione della moneta cartacea e effettuazione di tutte le transazioni tramite moneta elettronica.

Le obbiezioni sulla privacy e sull’esposizione dei soggetti più ricchi a sequestri di persona o concorrenza sleale cadono di fronte al fatto che quelli che hanno maggior danno dalla pubblicazione dei propri redditi sono gli evasori e la criminalità organizzata il cui tenore di vita non risulta giustificato dal reddito dichiarato.

L’adozione di solo moneta elettronica, permettendo la completa tracciabilità delle transazioni, impedisce anche operazioni di estorsione e quindi sequestri, richieste di pizzo ed altre “amenità del genere”.

La completa trasparenza sociale delle transazioni economiche della persona è concepibile, senza che sia un danno inaccettabile per l’individuo, solo se la società assicura tutta la libertà possibile con l’unico limite del rispetto della libertà altrui e della mediazione delle libertà in competizione o in contrapposizione.

La mistificazione


si ha quando un cittadino riesce ad ingannare la pubblica amministrazione facendo risultare che nel suo caso specifico vadano applicati trattamenti previsti, più vantaggiosi, che sarebbero previsti per casi sostanzialmente diversi dal suo. La conoscibilità del reddito di chi conosciamo rende forte il controllo sociale.

SI PROPONE

·         La conoscenza pubblica della situazione economica di ogni persona fisica comprendente l’accesso a beni o servizi non di sua proprietà che fruisce in forma gratuita o agevolata.

·         È da tutelare fortemente la persona da azioni di persecuzione o di ostracismo verso le persone che siano additabili come negative per la collettività in seguito alla conoscibilità delle situazioni reddituali

·         Dalla situazione reddituale devono essere anonimizzati quegli elementi che possono indicare dati sensibili della persona, spese mediche, spese politiche, spese …;

 

Privilegi


di fatto ad alcune persone sono dati vantaggi rispetto ad altre da parte della legge non motivate dal rendere le persone che ne godono pari alle altre. Bisognerebbe chiedersi se alcuni privilegi sarebbero tollerabili se si dovessero estendere a tutti.  infatti:

Senatori a vita o Presidenze Onorarie


le cariche pubbliche a vita quali i senatori a vita o presidenze onorarie non hanno motivo di essere e snaturano la funzione della rappresentanza.

Esse sono il retaggio di periodi nobiliari per cui si acquisiva a vita un titolo di prestigio e lo si tramandava ai figli. Se personalità alle quali si deve dare riconoscimento e il loro apporto è prezioso che abbino pure diritto di parola nelle sedi legislative ma non di voto in quanto rappresentano solo se stessi

SI PROPONE

·         Di abolirle o di rendere tali cariche solo onorifiche con diritto di parola nelle sedi istituzionali ma nessuna remunerazione a qualsiasi titolo e nessun privilegio rispetto il comune cittadino.

Vitalizi degli ex parlamentari


i vitalizi degli ex parlamentari (non sono pensioni!) non hanno motivo di essere e insultano l’uguaglianza di tutti i cittadini (immaginate se tutti i cittadini, a turno siano stati parlamentari!).

SI PROPONE

·         Che non possano versare nessuna contribuzione pensionistica (il politico o l’amministratore non hanno uno stipendio o un reddito legato alla funzione svolta, Essi hanno un finanziamento netto della funzione politica);

·         Il finanziamento ricevuto non può essere speso per investimenti azionari o per gioco d’azzardo;

·         che maturino a prescindere dalle legislature svolte o dagli incarichi prestati la pensione corrispondente al doppio della minima pensione erogata dal sistema pensionistico nazionale a decorrere dall’età prevista per la meno vantaggiosa decorrenza pensionistica legiferata;

·         se all’uscita dell’attività politica non dovessero trovare assorbimento nel mertcato lavorativo godranno delle stesse tutele previste per legge ai senza lavoro.

Mantenimento di vantaggi dovuti alla funzione pubblica


il mantenimento di vantaggi dovuti alla funzione pubblica anche dopo aver perso l’incarico da parte di politici, magistrati ed altri funzionari dello stato quali (l’uso gratuito di: uffici; alloggi; trasporti; scorte; mezzi di comunicazione; agevolazioni, servizi e tutele varie)

SI PROPONE

·         non vi sono vantaggi

·         sono tutelati da possibili minacce alla propria incolumità o a quella dei propri familiari e affini con priorità alta

Finanziamento di organi d’informazione di partiti


·         il finanziamento di organi d’informazione di partiti è un uso improprio delle risorse pubbliche che favoriscono arbitrariamente solo alcuni soggetti d’opinione a danno di altri con pari dignità ma non riconosciuti ufficialmente;

SI PROPONE

·         non vi è nessun finanziamento

Populismo


di fatto alcune singole personalità politiche o collettività espressioni di partiti, in forza di una temporanea forza politica, tolgono diritti a singoli o a collettività in posizione di debolezza politica e agevolano indebitamente la propria fazione infatti:

nessuno, sia esso singolo o collettività, in forza di una temporanea forza politica dovrebbe poter  togliere diritti a singoli o a collettività in posizione di debolezza politica. Non è raro che, gruppi politici ideologizzati si convincano della giustezza assoluta della propria posizione e ritenendo che altri siano in errore cerchino di impedire o imporre per legge, anche agli altri, ciò che essi scelgono di non fare o di fare per se stessi. Bisogna che si tenga sempre presente che in Democrazia chi è maggioranza può diventare minoranza e quindi la pretesa di imporre agli altri le regole ritenute valide per se stessi può comportare lo stesso trattamento a posizioni invertite, quindi non deve essere utilizzata l’imposizione di legge se non dove essa è necessaria per la reciproca convivenza. Se proprio si è convinti della bontà delle proprie convinzioni si conquisti gli altri alle proprie posizioni con il dialogo, l’ascolto e il ragionamento critico ma rispettoso delle posizioni  e della libertà di scelta altrui.

SI PROPONE

·         Mantenere la vigilanza del Presidente dello Stato, della  Magistratura e della Corte Costituzionale.

Questi sono organi tecnici scarsamente influenzati dalla politica che devono essere idealmente ispirati e tutelanti il dettato costituzionale.

Immigrazione


il capitolo immigrazione presenta innumerevoli privazioni dei diritti che una Democrazia riconosce alle persone a prescindere della cittadinanza ad esempio:

·         la privazione dell’assistenza sanitaria alle persone sprovviste di documenti validi alla permanenza nel territorio nazionale;

·         la privazione del ricongiungimento familiare per gli immigrati che lavorano stabilmente sul territorio;

·         la semiclandestinità causata a stranieri regolarmente in Italia dalla lentezza burocratica delle prefetture che ritardano a rinnovare il permesso di soggiorno (o all’assurda frequenza con cui questo scade)

·         l’espulsione dei minori non cittadini al raggiungimento della maggiore età;

·         la criminalizzazione degli immigrati irregolari ai quali si toglie il diritto alla libertà rinchiudendoli nei centri di permanenza temporanea, si toglie il diritto ad un processo che ne accerti la condizione di necessità all’immigrazione clandestina rimpatriandoli senza fornire loro assistenza legale;

l’argomento immigrazione si scontra con la diffidenza verso l’estraneo. Si porta con se molti stereotipi negativi quali:

·         non si può accogliere tutti, il territorio ha dei limiti di assorbimento

·         prendono case e servizi al posto dei nostri poveri – approfittano dell’assistenza pagata con i nostri soldi

·         vengono e ci tolgono il lavoro – se ne stiano a casa loro

·         vengono e vogliono comandare come se fosse casa loro

·         vengono, devono rispettare le nostre leggi e le nostre usanze – altrimenti se ne stiano a casa loro

·         stanno diventando più di noi e affermano la loro cultura imponendola a casa nostra – fanno più figli di noi è ci superano demograficamente

·         non trovando lavoro si danno alla malavita – hanno un tasso elevato di criminalità e sono più propensi alla violenza contro le persone e allo stupro

·         a casa loro noi veniamo trattati peggio, non permettono di fare luoghi di culto ne di fare opera di conversione

·         si accoppiano con le nostre donne e imbastardiscono la razza

·         puzzano, sono fragorosi, indolenti, approfittatori, … (l’elenco è lungo quindi lo tralascio)

questi stereotipi sono la sintesi di saggezza popolare o frutto di non conoscenza dei fatti?

Xenofobia: Paura e odio degli stranieri. Definizione ampliata: È definita come una paura persistente, anormale e ingiustificata degli stranieri, oppure un sentimento di odio, ripugnanza e ostilità verso gli stessi.

Qui si perderà un po’ di tempo ma val la pena perderlo in quanto il concetto di Democrazia è strettamente legato al concetto di cittadinanza. E non vi è nulla che faccia capire meglio del come si acquisisce il diritto di cittadinanza nella storia dei popoli che le problematiche connesse ai flussi migratori.

La capienza del territorio


DOMANDA Il territorio ha una capacità limitata di assorbimento di persone?

Il concetto di territorio esclusivo proviene da una reminiscenza ancestrale quando ogni tribù umana aveva un territorio le cui risorse erano appena sufficienti per sfamare i componenti della tribù ed individui estranei potevano compromettere la sufficienza del cibo e quindi venivano scacciati o abbattuti. Oggi il numero di persone che un territorio può ospitare è molto elevato in quanto le risorse alimentari possono provenire dall’intero pianeta e la ricchezza della comunità è data dalla capacità di produrre materie prime come trasformare materie prime provenienti da ogni parte del globo  producendo beni e servizi per la comunità o per qualsiasi controparte nel globo. Questo di cui vi sto descrivendo è il processo produttivo non completamente legato al territorio e si chiama “globalizzazione”. La competizione per le risorse, beni e servizi avviene a livello globale. La nostra tribù dipendeva esclusivamente o prevalentemente dalla capacità di sfruttamento delle risorse del suo territorio e queste erano limitate al fabbisogno di poche decine d’individui.

L’agricoltura ha permesso di creare surplus alimentari da poter scambiare con altre tribù. La tecnologia ha reso il lavoro specializzato capace di produrre beni e servizi eccessivi per la popolazione stanziale e quindi naturalmente destinati ad essere esportati. La dimostrazione che la quantità di individui che un territorio può assorbire è enorme lo sono le città del mondo. Un censimento che conteggia solo la popolazione residente in città, escludendo la loro periferia, rileva che nelle prime 61 megalopoli del mondo non compaiono ne Roma ne Milano. Stiamo parlando a città che oscillano tra i 3 e 13 milioni di abitanti in pochi kilometri quadrati. Il processo di industrializzazione avvenuto nel novecento ha spostato milioni di persone dalla campagna alle città dove industrie di trasformazione e servizi divengono le attività prevalenti.

RISPOSTA : L’affermazione “un territorio non può contenere più di un certo numero di individui” è errata. La risposta è “i territori che attirano più individui sono i territori con il più alto tasso di produttività in beni e servizi”  quelli che assorbono pochi individui non hanno capacità imprenditoriali e non hanno attrattive per i migranti. Di solito vengono ignorati o sono solo posti di transito.

Approfittano di noi


DOMANDA prendono case e servizi al posto dei nostri poveri – approfittano dell’assistenza pagata con i nostri soldi.

Posto che gli stranieri che possono accedere ai servizi sanitari, scolastici, abitativi eccetera sono solo quelli “regolari” con permesso di soggiorno in quanto svolgono attività lavorativa e pagano le relative tasse. Vediamo in che percentuale di tasse contribuiscono gli stranieri in Italia.

Fonte http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001079.html

“Secondo uno studio condotto da Andrea Stuppini, Responsabile Servizio Politiche per l'Accoglienza e l'Integrazione Sociale della Regione Emilia-Romagna, il contributo complessivo che gli immigrati apportano alla finanza pubblica ammonta a circa 11 miliardi di euro.

Tale cifra si compone di:

• Versamenti contributivi : stimando in circa 2 milioni i lavoratori stranieri residenti regolarmente in Italia suddivisi in 1.648.000 dipendenti, 248.000 autonomi, 104.000 parasubordinati e considerando

opportunamente le diverse aliquote contributive si ottiene un gettito complessivo di circa 7,5 miliardi di euro ( lavoratori dipendenti: aliquota al 33 % per 6,5 miliardi di contributi; autonomi: aliquota al 20 % per 744 milioni di euro di contributi; parasubordinati: aliquota al 24,7 % per 257 milioni di contributi).

• Imposte sul reddito( IRPEF) : sulla base dei dati ISTAT il reddito medio annuo degli immigrati è di circa 12.000 euro per i dipendenti 15.000 per gli autonomi, 10.000 per i parasubordinati. Potendo dunque considerare correttamente l'aliquota media del 10 % si ottiene un gettito fiscale di circa 2 miliardi e 271 milioni di euro ( 1 mlrd e 795 milioni per i dipendenti, 327 milione per gli autonomi, 104 per i parasubordinati)

• Imposte sui consumi (IVA) : considerando un'aliquota media del 6,15 % relativa al decile più basso del reddito e stimando che il totale del reddito, escluso il 10 % destinato a rimesse verso i paesi di provenienza, viene consumato si ottiene un valore di 1 miliardo di euro.

Per quanto riguarda il versante delle spese statali in favore degli immigrati lo stesso studio ci consegna una stima di 10 miliardi di euro di spese complessive così composte:

• Settore della sanità: la spesa sanitaria nazionale ammonta complessivamente a circa 105 miliardi di euro.

L'incidenza degli stranieri è del 2,2 % pertanto questi comportano circa 2,4 miliardi di euro di costi.

• Settore dell'istruzione: la scuola costa allo stato circa 44 miliardi, il dato relativo agli studenti stranieri ci consegna una percentuale del 6,5 %, possiamo quindi ottenere un valore di 2,8 miliardi.

• Servizi sociali comunali: la spesa sociale comunale in Italia ammonta a circa 6,5 miliardi dei quali 450 milioni sono addebitabili a stranieri.

• Settore della casa: considerando edilizia residenziale pubblica e i contributi del fondo sociale per l'affitto si ottiene una cifra di circa 200 milioni.

• Settore della giustizia: nel 2008 tribunali e carceri hanno gravato sulle casse dello stato per circa 7,5 miliardi di euro. Considerato che la percentuale relativa a condannati e carcerati stranieri è del 25 % circa del totale si ottiene un valore di circa 2 miliardi.

• Settore di competenza del Ministero dell'Interno: la spesa relativa a centri di identificazione ed espulsione, centri per richiedenti asilo e politiche per l'ordine pubblico ammonta a circa 500 milioni

• Settore previdenziale: il totale ( assegni familiari e trattamenti pensionistici) è di circa un miliardo sulla base dei dati inps.

Dunque lo studio “ il contributo finanziario degli immigrati” contenuto nel dossier statistico Caritas Migrantes del 2010 ci consegna una fotografia del “rapporto” tra immigrati e finanza pubblica sbilanciato a sfavore dei primi:

questi infatti apportano circa 11 miliardi di euro alle casse dello stato pagando imposte dirette e indirette, e ricevono indietro in termini di servizi e politiche statali solo 10 miliardi, costituendo cos un beneficio ì in termini economici e non un onere per lo Stato e in definitiva per i cittadini.”

Mi scuso per la lunghezza ma ho preferito mettere tutta la parte dell’articolo relativa a quanto versato e quanto fruito dai migranti regolari come nostri oneri così che si evinca cosa sia stato tralasciato.

In effetti se non vi fossero i migranti regolari oltre che chiudere molte fabbriche, oltre che non sapere come fare per gli anziani con badante, il sistema pensionistico sarebbe già collassato e anche i consumi sarebbero collassati.

In alcuni temi la xenofobia ci mette un cuore tachicardico mentre bisognerebbe metterci un cervello limpido e un poco egoisticamente altruista.

RISPOSTA l’affermazione “prendono case e servizi al posto dei nostri poveri – approfittano dell’assistenza pagata con i nostri soldi” è errata. Siamo noi indigeni ad approfittare e avvantaggiarci della presenza di loro migranti. Anzi secondo alcuni studi, per andare a pari anche nei prossimi anni, dovremmo essere capaci di assorbirne 350.000 all’anno contro gli attuali 175.000 previsti dalla legge sui flussi. Che dire … meglio tacere!

Si potrebbe continuare smontando quasi tutte le affermazioni xenofobe che tanto riempiono la bocca nei bar ma il tema che mi interessa è la Democrazia e quindi rimanendo al tema faccio le seguenti considerazioni:

·         astrattamente gli indigeni attuali sono stati migranti di altri tempi

·         concretamente oggi un paese che sa attrarre popolazione da altri territori più di quanta popolazione indigena emigra è un paese in crescita mentre se il bilancio è negativo è un paese in declino economico

·         sarebbe utile rendere il nostro paese interessante per i nostri migliori cervelli ed intercettare la fuga di cervelli dagli altri paesi (immigrazione qualificata) difficile da assorbire con un sistema di corporazioni medioevali che sembra fatto apposta per impedire la migrazione di qualità in Italia.

·         Ma ancor di più la cittadinanza è di fatto data quando individui eleggono una località come propria residenza e ne contribuiscono al miglioramento secondo le proprie possibilità e sentono riconosciuto tale apporto secondo le possibilità della comunità stessa.

Con la parte xenofoba del paese si può fare la stessa politica patriottica della Germania nazista senza però avere la benché minima possibilità contro il giudizio utilitaristico dei mercati.

Come diceva Mao Tse-Tung “non importa di che colore siano i gatti, bianchi o neri, purchè acchiappino i topi”

questioni etiche


·         Il capitolo delle questioni etiche come:

o   l’imposizione della sopravvivenza artificiosa anche là dove si preferirebbe una consapevole morte dignitosa;

o   gli ostacoli alla sedazione con sostanze stupefacenti nei casi di sintomi cronici dolorosi;

o   gli ostacoli nell’autodeterminazione della gravidanza nelle donne sia nella contraccezione e nell’aborto che nella fecondazione assistita;

o   gli ostacoli alle varie forme, non ufficialmente sancite, di famiglia e convivenza ai fini affettivi e/o di mutuo soccorso e/o procreativi;

Diritto alla dignità della vita


Abbiamo dignità solo se siamo responsabili delle nostre azioni e lo siamo solo se siamo liberi di scegliere. In Democrazia il diritto di scegliere per la collettività non deve mai impedire le scelte per la propria dignità nella sfera privata. La Democrazia è la violenza regolatrice dello stato dei rapporti tra le persone ma lo stato non deve entrare nella sfera privata se non per impedire il sopruso del più debole. In questo è la differenza tra lo stato confessionale e lo stato regolatore.

Rifiuto delle cure ed eutanasia


Che nessuno mi possa imporre delle cure che io rifiuto consapevole che la conseguenza è la morte o invalidità gravi o che nessuno mi costringa a prolungare un’esistenza che non da oggettive speranze. Questo dice allo stato e alle persone legate affettivamente a me che io sono padrone del  mio destino e che altri non debbono prendere decisioni al mio posto altrimenti io divento schiavo della loro volontà e oggetto della loro amorevole violenza che salva il mio corpo e umilia la mia mente.

Fecondazione assistita ed aborto


Che nessuno mi impedisca di concepire in modo assistito o che mi impedisca di abortire un feto indesiderato. Questo dice allo stato ed alla comunità che finché la persona non è concepita la tutela del concepito deve restare nelle disponibilità di chi lo concepisce in quanto cosa intima e personale che fa ancora parte di se della propria identità.

Matrimonio convivenza


Che nessuno possa non considerare i legami di fatto che si instaurano tra gli individui anche non ufficialmente se questi sono evidenti e dimostrabili. Questo dice alla società e ai legami ufficiali che gli atti contano più delle parole e se gi fatto il mio rapporto con altre persone entra nella sfera intima dell’amore, dell’amicizia, del reciproco conforto questo non può essere cancellato in quanto non rappresentato nelle carte ufficiali. L’invenzione del matrimonio è cosa recente nella storia, prima la convivenza sanciva il matrimonio e il divorzio era frequente, anche il concubinaggio e molte altre varianti. Uno stato democratico non impone un modello ma regola i rapporti fra le persone così che in una relazione commerciale, di lavoro, affettiva il soggetto debole non sia prevaricato nei suoi diritti.

Religione


Il capitolo religione vede l’indebita agevolazione di specifiche confessioni religiose rispetto ad altre forme di spiritualità o di pensiero.

·         Sovvenzioni dello stato quali:

o   Contributi diretti dello stato per il semplice fatto di svolgere attività religiosa del gruppo culturale predominante;

o   Insegnamento religioso nelle scuole pubbliche;

o   Detassazioni delle attività e beni posseduti o utilizzati a fini religiosi;

o   Assunzione di insegnanti di religione;

Religione - contributi


Dare contributi ad attività culturali e di volontariato è una facoltà che lo stato utilizza per agevolare quelle opere di supplenza

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