Il
Parlamentarismo Bloccato
I veti incrociati delle varie fazioni politiche a volte
paralizzano la capacità di governo o rende necessario l’avvicendamento di più
governi nella stessa legislatura. Queste paralisi decisionali ripropongono i
problemi della “decisione circolare” in caso di parità sostanziale di
sostenitori di tesi contrapposte o l’eccessiva frammentazione in tesi plurime
divergenti dovute a molteplici particolarismi. Intendiamoci … non è affatto negativo
il pluralismo di tesi piuttosto lo è la paralisi di governo che deve essere sì risolta,
ma certamente non a scapito del
pluralismo!. In caso di leggi in agenda che non riescono a vedere la luce
per mancanza d’accordo dei legislatori l’elettorato deve poter essere coinvolto
nella indicazione o nella scelta di una legge
o nei momenti elettivi resi più
frequenti o a mezzo referendum tramite internet.
Oggi nel mondo vi sono delle soluzioni che ignorano la
rappresentatività degli eletti a favore di una selezione degli stessi che
assicuri governabilità. Di fatto dando una capacità di voto di maggioranza
assoluta ad una maggioranza relativa.
Se proprio vogliamo ottenere comunque una decisione si
può, senza stravolgere la proporzionalità delle opinioni rappresentate, stabilire
che basta una maggioranza relativa in un campione rappresentativo per approvare
una mozione tra due o più opzioni. Sicuramente i sistemi maggioritari
uninominali o plurinominali che siano mirano ad assicurare una stabilità alla
maggioranza e si disinteressano della rappresentatività degli eletti in
rapporto all’elettorato. Una soluzione ancora peggiore è il premio di
maggioranza che fa diventare maggioranza assoluta una minoranza modificando
sostanzialmente il peso del voto degli elettori oltre ogni ragionevole
approssimazione.
Se il sistema elettivo deve essere il più rappresentativo
possibile o il più stabile possibile è la questione.
Il più rappresentativo, esclusa la rappresentanza a
sorteggio che non impegna l’elettore (scherzo! ,,, ma non troppo), è il sistema
proporzionale assoluto a doppio turno che garantisce nel primo turno di
definire i candidati o le liste maggiormente rappresentative e nel secondo
turno i candidati risultati più accreditati in modo diretto (con il voto di preferenza)
o in modo indiretto (con il voto alla lista che delega al capolista
l’indicazione dei candidati da accreditare con i voti ricevuti) possono
ricevere i voti degli elettori che nel primo turno hanno votato candidati o
liste senza possibilità di elezione. Tale metodo non annulla espressioni di
voto e permette all’elettore anche di votare sulla base di intenzioni di
coalizione che si possono formare al secondo turno.
Il sistema che appare più stabile per assicurare una
maggioranza di governo è il maggioritario uninominale a doppio turno basato su
collegi piccoli che garantisce la necessità di più forze politiche similari di
sostenere candidature condivisibili per avere la possibilità che il proprio
candidato risulti vincente nel primo turno o nel secondo vinca il ballottaggio
ricevendo i voti degli elettori che nel primo turno hanno votato candidati o
liste senza possibilità di elezione. Tale metodo non annulla espressioni di
voto inefficaci all’elezione al primo turno se si verifica il ballottaggio ma
annulla le espressioni di voto del candidato non eletto.
Tutti e due i metodi non mettono al riparo da cartelli
elettorali che dopo il voto si sfaldano quindi al peggio meglio la tutela della
rappresentatività.
Vediamo cosa si intende per parlamento bloccato. Quando
il Governo ha bisogno che vengano approvate alcune leggi senza le quali non può
compiere la propria politica amministrativa in modo efficace. Questo avviene di
frequente con le leggi finanziarie o con quelle leggi che delegificano,
regolamentano alcuni aspetti della società o assegnano risorse, senza le quali
non si può operare cambiamenti sostanziali ritenuti necessari. Il parlamento è
bloccato quando il Governo non trova una maggioranza che sostenga tali
provvedimenti. Questo può generare una crisi di governabilità che deve essere
in qualche modo risolta.
Chi non ha
responsabilità di gestione è attento ai principi ed alla forma e a volte
trascura l’efficacia mentre chi ha tale responsabilità è più attento al
risultato e la forma è spesso un inciampo. L’ideale sarebbe che chi da la forma
alle leggi la dia in modo che siano il più maneggevoli e il meno d’inciampo
possibile e chi deve ottenere il risultato sappia che in democrazia regole e
forma ne sono la colla senza la quale vi è arbitrio e sopruso.
SI PROPONE
Posto che lo scenario della sede legislativa sia il
seguente:
Un sistema proporzionale assoluto in cui 1/3 dei
legislatori sono eletti in un doppio turno, nel primo turno vi è una
competizione elettorale in collegi plurinominali da 5 seggi. La candidatura di
ogni candidato è solo in un seggio e passano
i 5 candidati che ottengono più voti sia nominali sia tramite la lista in cui
sono inseriti sia dopo lo spoglio ceduti
da altri candidati che non sono riusciti a passare(questo assicura il collegamento
di candidati al territorio e che tutti i territori abbiano 5 espressioni delle
culture politiche locali prevalenti). Nel secondo turno i 100 eletti ricevono
il voto di delega dagli elettori di tutto lo Stato in collegio unico per
stabilire il peso di voto di ogni legislatore. Dopo il voto se un eletto riceve
più del 2% dei voti deve cedere l’eccedenza ad altro eletto o può di sua
spontanea volontà decidere di rimanere con 1% dei voti e cedere ad altri eletti
la restante forza di voto.
Il Governo in carica potrebbe non avere più la
maggioranza che lo sosteneva prima del voto in quanto negli eletti la
percentuale che lo sostiene in tutto o in parte può essere diminuita quindi
possono verificarsi i seguenti scenari:
·
il Governo ha la fiducia piena
·
il Governo ha la fiducia ma vi sono sfiducia su
singoli ministri
·
il Governo non ha la fiducia
e si possono avere i seguenti sviluppi:
·
nel primo caso il governo prosegue avendo una
maggioranza che ne sostiene le proposte di legge
·
nel secondo caso vengono sfiduciati singoli
ministri dalla maggioranza del parlamento ed il Presidente del Governo ha 15
giorni di tempo per proporne altri che ottengano la fiducia della maggioranza
parlamentare altrimenti la sfiducia si estende a tutto il governo e il Presidente
dello Stato, sentiti i capo gruppi parlamentari e le forze sociali più
rappresentative, da mandato esplorativo per la formazione di un nuovo governo
ad una persona tra quelle indicate. Il governo in carica continua a governare
con poteri limitati (non può procedere a nomine ne rimozioni)
·
Se il nuovo governo riceve la fiducia dal
parlamento senza riserve si presenta dal Presidente dello Stato e subentra nel
governo
·
Se il nuovo governo riceve la fiducia dal
parlamento con riserve sui ministri il Presidente
del Governo del nuovo governo ha 15 giorni di tempo per proporne altri che
ottengano la fiducia della maggioranza parlamentare altrimenti la sfiducia si
estende a tutto il governo e il Presidente dello Stato, sentiti i capo gruppi
parlamentari e le forze sociali più rappresentative, da mandato esplorativo per
la formazione di un nuovo governo ad una persona tra quelle indicate. Se il
nuovo governo riceve la fiducia dal parlamento senza riserve si presenta dal Presidente
dello Stato e subentra nel governo
È possibile che in parlamento si crei una situazione
politica per cui non vi è nessun raggruppamento di legislatori che sostenga
stabilmente il governo e non si abbia la possibilità di formarne un altro.
Dato che è importante che un paese abbia un governo con
piene facoltà i nodi Gorghiani vanno tagliati e non sciolti
in questo caso il Presidente dello Stato può ricorrere
alla seguenti opzioni:
·
Può attivare la validità della maggioranza
relativa con approvazione in seconda lettura di un Parlamento Deliberativo rinnovato
ogni 90 giorni
La
Partitocrazia
La partitocrazia è la degenerazione politica per cui le
decisioni e mediazioni politiche non avvengono nella sede parlamentare ma nelle
segreterie dei partiti concordando voti di scambio e non permettono
all’elettore di poter valutare l’elaborazione del pensiero politico che porta a
far prevalere alcune opzioni rispetto ad altre. È nel dibattito pubblico che
deve sostenersi la convenienza per tutti di un compromesso e non il mero lo
scambio tra poche parti che danneggia gl’interessi di una parte della
popolazione a vantaggio delle parti che sanno accordarsi cinicamente ma
indicibilmente;
“Bisogna cambiare spesso opinione per essere
d'accordo con il partito” (Giovan Francesco Paolo di Gondi di
Retz, meglio noto come il Cardinale di Retz (1613 –1679), è stato un cardinale,
arcivescovo cattolico e scrittore francese
Produce come corollario “Cambio partito per non cambiare le mie idee” da attribuire ad
ignoto
La preminenza dei
partiti nel comportamento politico dei legislatori ha aspetti sia positivi che
negativi. Ad esempio:
·
il partito fa mantenere collegato all’elettorato
attivo di riferimento il legislatore eletto (costituisce un sensore di
direzione dell’elettorato)
·
il partito permette una più fine elaborazione
delle idee e progetti politici basandosi sull’elaborazione di queste da una
comunità di elettori coerente e coordinata che valendosi di molte competenze
spesso volontaristiche analizza le proposte di leggi e ne elabora le possibili
mediazioni o varianti (costituisce un serbatoio di idee e progetti)
·
il partito permette di moderare i costi delle
campagne elettorali e permette di fare opera di informazione relativamente agli
obiettivi e alle concezioni politiche che li supportano presso l’elettorato
neutrale (costituisce un demoltiplicatore informativo e uno strumento di
propaganda cooperativo)
·
il partito richiede obbedienza di schieramento
anche quando si è di opinione contraria
·
il partito richiede favori personali e
l’instaurazione di rapporti di sostegno politico per costituire gruppi egemoni
l’obbiettivo dovrebbe essere avere legislatori collegati
ai partiti ma sufficientemente autonomi da poterne fare a meno
SI PROPONE
·
Il legislatore eletto è l’unico soggetto
politico che può ricevere il finanziamento alla politica che ricomprende oltre
al proprio reddito individuale risorse per finanziare il partito di riferimento
o per ammortizzare i costi della propria attività politica e di propaganda
(circa 30mila euro mensili) (questo dovrebbe rendere il rapporto fiduciario tra
il partito e l’eletto paritario in quanto l’eletto può rendersi facilmente
indipendente ma è interessato a mantenere un rapporto di collaborazione con
quel serbatoio di idee, organizzazioni e voti costituito dal partito ed il
partito ha nel legislatore ad esso collegato la possibilità di ricevere un
finanziamento stabile, determinare con il peso dei suoi voti le leggi e il
rapporto con il governo ed una visibilità e riconoscibilità sulla scena
politica)
·
Al partito con un numero sufficienti di iscritti
che non ha legislatori ad esso collegato viene comunque accreditata una
rappresentanza in sede legislativa con diritto di intervento e di proposta
legislativa con la sola esclusione del voto legislativo.
“Tutti pensano di
cambiare il mondo, nessuno pensa di cambiare se stesso” (Lev Nikolàevič
Tolstòj 1828 - 1910) scrittore, filosofo, educatore, editore ed attivista
sociale russo
“Capisco il bacio
al lebbroso ma non la stretta di mano al cretino” (Dino Segre 1893 - 1975)
con lo pseudonimo Pitigrilli è stato uno scrittore italiano.
Corollario “Anche
un cretino ha una dignità che non sa darsi … ma che non sta a noi togliergliela”
Campo Antonio 2011
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