L’eccessivo
uso di Commissioni
La collegialità decisionale moltiplica i costi della
politica, aumenta i voti di scambio e riduce la trasparenza della
responsabilità amministrativa dirigenziale. La gestione di enti non deve vedere
commissioni come organi amministrativi. Esse non sono un sistema decisionale
efficiente in quanto le decisioni sono frutto di continui ed estenuanti
compromessi e spesso diventano puri esercizi di potere e voti di scambio.
La collegialità decisionale e di valutazione delle
Commissioni si addice più alla funzione di controllo delle attività degli
organi amministrativi.
SI PROPONE
·
È preferibile affidare a dirigenti monocratici estratti
a sorteggio da una rosa di non meno di sei nominativi, aventi le
caratteristiche richieste
·
La costituzione di una commissione unica per
tutta l’articolazione amministrativa di carattere ispettiva e consultiva avente
la titolarità giuridica e gli strumenti per controllare approfonditamente, con
pluralismo, la correttezza dell’attività di molti dirigenti ma non ne può
condizionare l’incarico se non come attento monitoraggio dell’efficacia
operativa e della correttezza istituzionale di ogni loro atto;
·
i componenti della commissione:
o
sono nominati per metà proporzionalmente dai partiti
rappresentati in Parlamento Legislatore e la metà proporzionalmente ai partiti
non rappresentati in Parlamento Legislatore;
o
non possono superare le 30 unità;
o
un terzo della commissione viene rinnovato ogni
2 anni,
o
in finanziamento annuo è fisso per tutte le
spese e rimborsi;
o
non possono parteciparvi magistrati o dipendenti
pubblici.
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