domenica 4 novembre 2012

LE ELEZIONI


LE ELEZIONI


Se un elemento essenziale della Democrazia rappresentativa è la possibilità, per gli elettori, di poter sostituire con una scelta chi li rappresenta e governa questa possibilità deve essere tutelata dalla prepotenza e dalla furbizia sleale.

La truffa elettorale


Uno dei modi di rimanere attaccati al potere della classe dei governanti è il barare nelle elezioni. Ci sono molti esempi di sovvertimento:

·         la falsificazione dei voti nei seggi elettorali;

·         ostacolare alle opposizioni un afflusso regolare ai seggi elettorali (falsando le anagrafi elettorali) vedi le “elezioni presidenziali statunitensi del 2000 si svolsero il 7 novembre 2000. La sfida George W. Bush contro il vicepresidente uscente Al Gore - Bush ottenne la maggioranza decisiva in Florida con un distacco di appena 500 voti circa. Dopo un riconteggio a mano dei voti e migliaia di cittadini, in prevalenza di colore, che non riuscirono a votare perché non risultanti nelle liste elettorali”;

·         ostacolare le candidature di oppositori politici;

·         comperare i voti dagli elettori o ricattare assicurandosi il riscontro dei voti ricevuti;

·         ostacolare la campagna elettorale delle opposizioni politiche (non dare sufficiente accesso ai mass media – o darlo in condizioni svantaggiose) vedi “posizione dominante di gruppi nel sistema informativo televisivo e cartaceo”;

·         comperare il sostegno degli eletti dell’opposizione in cambio di incarichi o con denaro;

·         impedire la scelta all’interno della lista e decidere dopo il voto i candidati da eleggere (come avviene oggi in Italia) vedi “legge porcata”;

·         diffondere false informazioni che danneggiano gli oppositori (sviando il dibattito dell’agenda politica dai temi che effettivamente interessano l’elettorato) vedi “macchina del fango”;

·         fare una campagna elettorale martellante che rende insignificante le argomentazioni dell’opposizione (come disse e non fu mai smentito Joseph Paul Goebbels (1897 –1945) uno dei più importanti gerarchi nazisti “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.”) vedi “Licio Gelli – Loggia massonica P2 - il controllo dell’informazione”;

NB Si fanno dei riferimenti storici, il più attuali e vicini possibili, perché ciò di cui si ragiona non è qualcosa d’astratto o lontano.

Condizioni di Voto


È personale opinione che oggi, la Democrazia italiana, sia fortemente compromessa dal fatto che la rappresentanza politica non è più eletta sostanzialmente dal popolo in quanto la legge elettorale vigente risente di molte degenerazioni:

·         CONOSCENZA DEI FATTI E DELLE CONSEGUENZE … il sistema informativo non permette la conoscenza dei fatti si limita a illustrare le opinioni sui fatti rendendo qualsiasi opinione plausibile e preferibile più a livello emozionale che a livello razionale;

·         CONOSCENZA DEI LEGISLATORI … il sistema informativo ostacola l’individuazione da parte della totalità degli elettori della conoscenza di politici eleggibili “nuovi” ovvero non compromessi;

·         SELEZIONE DEI CANDIDATI … il meccanismo elettorale con liste bloccate senza preferenza impedisce la libera scelta di singole personalità nell’ambito di candidature politiche della stessa area di pensiero;

·         CONTROLLO DELL’ELETTORATO … il meccanismo elettorale impedisce un controllo “forte” degli elettori sugli eletti in quanto per cinque anni gli eletti sono praticamente padroni assoluti;

·         UNA TESTA UN VOTO … il sistema di rappresentanza per cui ogni eletto vale un voto a fronte di un diverso numero di elettori sostenitori falsa fortemente la rappresentatività degli eletti in rapporto ai voti ricevuti.

Conoscenza dei fatti e delle conseguenze


La “Cittadinanza Informata” richiederebbe che gli elettori abbiano una rappresentazione dei fatti completa e una chiara visione delle alternative possibili. Richiederebbe che essi siano informati delle conseguenze plausibili di ogni alternativa. Solo la comprensione corretta delle conseguenze delle alternative proposte permetterebbe all’elettore di poter decidere responsabilmente quali costi scegliere per quali benefici e accettare la soluzione di compromesso che può non soddisfare completamente nessuno però massimizza i benefici per i più.

Fonte: Liberta’ d’informazione contro liberta’ d’espressione di Raphaël Meyssan reperibile http://www.voltairenet.org/Liberta-d-informazione-contro.

“Diversamente dalle apparenze, il concetto di libertà d’informazione è opposto al concetto di libertà d’espressione. La libertà d’informazione consiste nella diffusione di una cosa conosciuta e sicura. La libertà d’espressione, invece, è la presentazione pubblica di una visione personale. La prima libertà presume una verità oggettiva, la seconda sottintende che questa verità verta sul rapporto che noi instauriamo con una cosa piuttosto che sulla cosa stessa.

Il sistema dell’obiettività/soggettività

Ciò che noi chiamiamo «informazione» è in realtà un termine tecnico: si tratta di un determinato dato su di una cosa. Questo dato ha per noi un carattere scientifico e deve essere esatto. Un’informazione è vera o è falsa. Nel momento in cui si hanno due informazioni contraddittorie, una deve far posto all’altra: «non è possibile dire tutto e il contrario di tutto». Le informazioni in nostro possesso possono tuttavia essere incomplete, ma l’informazione in sé non può essere incompleta poiché si tratta di un dato conosciuto e certo che di per se è completo e che può essere integrato ed ampliato grazie ad altri dati.

Per descrivere una cosa, un avvenimento o un fatto, dobbiamo fornire delle informazioni oggettive in merito. Difficilmente riusciamo a sottrarci alla nostra soggettività ma, nonostante tutto, bisogna puntare verso l’obiettività con tutta la forza e l’onestà incrociando i diversi punti di vista soggettivi e prescindendo dalle opinioni personali per quanto sia possibile. L’oggettività è, dunque, un ideale irraggiungibile ma verso cui mirare tenacemente.”

Conoscenza asimmetrica


L’elettore medio non può avere le informazioni che possiede un politico di professione il quale ha una presa diretta con tecnici e altri politici che gli illustrano le conseguenze di certe decisioni. Gli elettori, spesso, si devono accontentare di riassunti e slogan e di un’esperienza personale molto parziale e soggettiva. Non avendo le informazioni complete, un sistema che tutela la partecipazione democratica, almeno dovrebbe farsi carico di evitare che possano essere spacciate per vere informazioni sui fatti evidentemente false.

Prigionieri dei propri errori


La cosa peggiore che possa accadere ad una persona non è nello sbagliare quanto nel fare un errore di valutazione per lungo tempo. Un piccolo errore può essere sempre ammesso, forse anche un grosso unico errore, ma fare le proprie scelte su una visione sistematicamente deformata della realtà risulta intimamente devastante. Questo tipo di consapevolezza può essere così angosciante che di solito la persona “non ammette l’evidenza e assume un comportamento irrazionale che giustifica l’ingiustificabile e diventa succube del proprio errore”. È quello che avviene ad una persona alcolizzata, essa causa coscientemente a se stessa ed ad altri un danno inammissibile ma di cui non riesce a controllarne l’impulso. In tale situazione pur di non assumersene interamente la responsabilità  preferisce lo stato di ubriacatura perenne ed irresponsabile alla angosciosa assunzione del grave fallimento. E’ la drammatica situazione di chi non vede via d’uscita in quanto tutte le strade percorribili gli sembrano “ugualmente inefficaci”. Gli imbonitori e i truffatori utilizzano questo meccanismo per fidelizzarne la vittima.

Qualunquismo politico


Il sistema informativo italiano è in mano a pochi che hanno una presenza schiacciante nei giornali e nelle televisioni. Vi è un martellante messaggio che sottende la narrazione politica dei mass media “tutti sono compromessi in qualche modo quindi tutti sono equivalenti e non si può pretendere che chi è compromesso da una parte lasci il campo libero ai compromessi dell’altra parta politica”. Le informazioni sui mass media che danno una rappresentazione della realtà sono prevalentemente emozionali, superficiali e approssimative, basate più sulle opinioni che sui fatti, abbondano notizie su delitti, delinquenza, vincite milionarie, calciatori con veline … questo martellante nulla emozionale toglie spazio alla trattazione dei temi dell’economia e della società che dovrebbero essere l’interesse principale di elettori informati e partecipanti. La dimostrazione che l’informazione dà un’immagine deformata della realtà la si ha in quanto persone di cui vi sono fondati sospetti o addirittura prove che truffano, corrompono, mentono fanno carriere politiche fulminanti con milioni di tolleranti sostenitori candidamente convinti che siccome “tutti” rubano, in necessità di scelta … allora meglio scegliersi i “propri” rappresentanti quali simpatiche canaglie.

Conoscenza dei fatti e proposte


Se è essenziale per l’elettore la corretta informazione lo stato deve rimuovere le cause che impediscano il cittadino a partecipare al processo di autodeterminazione politica. La conoscenza dei fatti senza la comprensione di cosa implicano tali fatti è però priva di senso. Faccio un esempio: fatte le analisi del sangue ho una serie di valori. Se nello stampato a fianco dei valori trovo indicati i valori di riferimento capisco quali valori non sono regolari anche senza che me lo dica un esperto, meglio ancora se sono già evidenziati i valori anomali, meglio ancora se ho accesso al rischio stimato relativo alla presenza di combinazioni di valori sballati. Un esperto mi saprà dire come fare per rendere regolari i valori fuori norma, quanto mi costa e che modifiche del mio comportamento questo richieda.

SI PROPONE:

·         È necessario costituire  una sede d’informazione dei fatti accertabili, epurati dalle opinioni, che abbia il compito istituzionale di fornire facile accesso ai fatti oggetto di agenda politica, resi in modo che costantemente  aggiornati. siano verificabili le fonti, descritti con metodi certificati e analizzabili, con indicazione delle implicazioni relative ai fatti, comparati con dati equivalenti di altri anni o soggetti;

·         Il mezzo più idoneo ad un agevole accesso all’informazione, ad un costo di gestione basso, ad un aggiornamento in tempo reale e ad una partecipazione alla sua eventuale rettifica è internet;

·         Il costo di questa entità informativa sia pagato con una percentuale fissa del fatturato dai soggetti privati che utilizzano i mass media commercialmente che possono utilizzarli liberamente nella propria informazione;

·         Per  l’elaborazione e controllo della qualità della divulgazione e illustrazione dei fatti partecipano le università di tutte le facoltà sia come corpo insegnante che studenti;

·         Tale istituzione rende accessibili e consultabili senza censure tutte le critiche espresse all’esposizione ufficiale dei fatti e il livello di approvazione delle critiche stesse, rendendo immediatamente evidenti tali dinamiche a chi consulta le informazioni;

Conoscenza dei Legislatori


Ai mass media … le moderne democrazie devono molto della propria capacità di simulare la partecipazione popolare ai processi decisionali della politica perché ricreano la metafora della piazza (agorà) in cui il popolo dell’antica Atene veniva informato di quanto accadeva e ascoltando gli oratori di varie fazioni decidevano da che parte stare. Quindi in prevalenza il popolo era spettatore del teatrino della politica (degli oratori). I mass media come la radio, i giornali, la televisione, permettono in società di milioni di elettori di “assistere a distanza” alla narrazione dei fatti e al teatrino della politica per poi aver notizia tramite gli stessi mass media di come i propri rappresentanti hanno deciso per loro. Tale tele-rappresentazione dovrebbe permette agli elettori di formarsi un’idea dei problemi delle possibilità di soluzione e del comportamento dei rappresentanti per decidere in sede di rinnovo politico chi riconfermare o sostituire con nuovi politici. Ma se l’accesso ai mass media lo detengono pochi soggetti e prevalentemente detentori degli stessi interessi “lucrosi” difficilmente alcune proposte politiche, sia di idee che di persone, avranno la possibilità di essere conosciute tramite tali mezzi.

Costi della notorietà Politica


Far conoscere i candidati agli elettori è essenziale per la Democrazia perché i gli elettori possano scegliere con cognizione di causa. Il rendere pubblico il pensiero dei candidati comporta dei “costi” che rientrano nei “costi della politica”.  I candidati possono essere accreditati da un partito o accreditati dalla notorietà ottenuta prima o durante la campagna elettorale. Si pone il problema di rendere i costi di questa promozione, determinante ed utile per gli elettori, però non determinante a condizionare il comportamento dei legislatori “eletti” per recuperare i costi affrontati in prima persona o per “sdebitarsi” con i finanziatori della propria campagna elettorale. Il costo delle elezioni in Italia è stimato in circa 400 milioni di euro e ritengo che sia una spesa eccessiva da dividere per i 50 milioni di elettori (compresi gli italiani all’estero).  

SI PROPONE

·         per i candidati o partiti perdenti il costo della loro campagna elettorale non deve essere a carico dell’elettorato in quanto è opportuno che vi sia un deterrente alla presentazione di candidature.

·          Lo spazio pubblico “minimo” concesso ad ogni candidato deve essere uguale e non proporzionale alla popolarità della propria proposta politica infatti è ovvio che le proposte più popolari sono anche le più conosciute mentre quelle minoritarie sono quelle da far conoscere maggiormente ai più perché l’elettorato possa averne un giudizio critico consapevole e ne possa tenere conto nell’elaborazione di una sua personale visione di mediazione politica possibile.

·         I candidati che finanziano eccessivamente la propria campagna elettorale genera costi della politica troppo alta e questo va multato in proporzione sul finanziamento pubblico della politica.

In sintesi:

·         campagne elettorali a carico dell’autofinanziamento dei partiti e dei candidati;

·         solo i candidati eletti ricevono un finanziamento personale, fisso e uguale per tutti per l’ammortamento delle spese elettorali teoricamente affrontate;

·         multa per eccesso di spesa di propaganda se risulta che i candidati hanno speso  più del doppio del finanziamento elettorale previsto a rimborso degli eletti;

·         lo stato garantisce uno spazio minimo di accesso sui mass media ad ogni candidato (Piazze; Manifesti; Giornali; Radio; TV; Internet)

Dimensione dei Collegi Elettorali


Vi è la questione dell’eleggibilità in un collegio unico nazionale o in collegi elettorali diversi. Il collegio nazionale unico richiede un costo di promozione enorme per i singoli candidati mentre favorisce i partiti che accreditano i candidati garantendone l’affidabilità e l’aderenza ad una “visione” politica. La creazione di collegi elettorali ridotti permette al candidato di farsi conoscere a costi molto minori stabilisce un rapporto “personale” con l’elettorato e lega la propria candidatura al “territorio”. Quest’ultima soluzione però penalizza quelle presenze politiche molto diffuse su tutto il territorio ma percentualmente al di sotto della soglia d’eleggibilità in gran parte dei collegi elettorali (per questa problematica  si può ricorrere al recupero dei resti in prima votazione la possibilità di convogliare i voti insufficienti a livello locale su candidati validi su tutto il territorio nazionale).

SI PROPONE:

·         per l’elezione dei legislatori nazionali:

o   La votazione con il sistema proporzionale del doppio turno

o   Nel primo turno vi sono collegi elettorali plurinominali da cinque eletti

o   Nel primo turno ogni lista presentata non può avere più candidati di quanti ne siano eleggibili meno 1. Ovvero se nella circoscrizione elettorale risultano eleggibili 5 candidati una lista non può superare i 4 nomi (per lasciare almeno un posto all’opposizione o a gruppi fortemente minoritari)

o   Nel secondo turno, dopo 30 giorni vi è la votazione nazionale con collegio unico plurinominale per attribuire la forza elettorale ai 100 legislatori con più voti ricevuti o ceduti dai votati del primo turno

·         Per l’elezione dei legislatori Comunali:

o   La votazione con il sistema proporzionale del doppio turno

o   Nel primo turno vi sono collegi elettorali plurinominali da tre eletti

o   Nel primo turno ogni lista presentata non può avere più candidati di quanti ne siano eleggibili meno 1. Ovvero se nella circoscrizione elettorale risultano eleggibili 3 candidati una lista non può superare i 2 nomi (per lasciare almeno un posto all’opposizione o a gruppi fortemente minoritari)

o   Nel secondo turno, dopo 30 giorni vi è la votazione nazionale con collegio unico plurinominale per attribuire la forza elettorale ai 10 legislatori con più voti ricevuti o ceduti dai votati del primo turno

·         Per l’elezione dei legislatori Regionali:

o   Fanno parte del Parlamento Legislatore Regionale tutti gli eletti dei Parlamenti Legislativi Comunali compresi nella regione.

Sistema Elettorale


Si tende a credere che il sistema elettorale garantisca maggiore governabilità quando costringe le posizioni politiche del paese a convergere su poche posizioni per avere una sufficiente massa elettorale e non correre il rischio di non far eleggere i propri candidati. Di solito si ottengono cartelli elettorali che accomunano moderati ed ali estreme creando maggioranze di sostegno al governo molto instabili e conflittuali. La stabilità di un governo e la coesione della maggioranza che lo sostiene è più legata al raggiungimento di obbiettivi specifici pattuiti tra le forze che si aggregano che non al generico miglioramento delle condizioni di vita o alla semplice alternanza al governo.

Ritengo che sia sempre un danno grave per la democrazia barattare la rappresentatività per la governabilità anche quando l’espediente sembra ottenere il risultato perché il danno democratico risulterà più subdolo e drammatico quando si renderà evidente.

Se si decide di scegliere il sistema di rappresentanza in base all’efficacia potrei fare il parallelo con questo esempio: Ho un problema, e rivolgendomi alle istituzioni il problema persiste perché adottano procedure di garanzia che le rendono lente rispetto alle esigenze locali. Decido di rivolgermi ad un criminale locale e ottengo la soluzione del problema. Anche altri adottano questa soluzione che appare la più efficace e vengono risolti molti altri problemi. A livello locale la vera istituzione diventa il criminale al quale, “quasi” tutti si rivolgono. Può capitare che voi stessi diventiate un problema per qualcuno che si rivolge al criminale o che diventiate un problema per il criminale stesso e voi sarete vittima della sua efficacia alla quale avrete contribuito di dare forza e consenso. “avete barattato efficienza con la vostra garanzia contro l’arbitrio”.

Ricordarsi che il Fascismo e il Nazismo erano democratici così come c’era democrazia nell’Unione Sovietica o in Cina, è democratico anche l’Iran. Certamente non diremmo che sono campioni di democrazia in una eventuale classifica. Ritengo che i sistemi che annullano la rappresentanza di una parte dell’elettorato e i sistemi che rendono inamovibile la rappresentanza politica sono antidemocratici anche se hanno apparenti elementi di democrazia quali le votazioni.

Non mi avventuro in un’analisi troppo dettagliata dei metodi di elezione, e se lo ritenete la potete tralasciare nella lettura, ma è necessario che si comprenda quanto siano lontani dalla piena democraticità i sistemi adottati nel mondo. Un sistema elettorale è composto da tre elementi fondamentali: il sistema di candidature, il sistema di votazione e il metodo per l'attribuzione seggi.

 I sistemi elettivi adottano varie forme di selezione della rappresentanza politica e si articolano:

il sistema di Candidature per scelta:

·         candidatura con sostegno diretto di elettori (è da considerarsi molto democratico infatti aumenta la rappresentanza effettiva. Le candidature devono essere varianti genuine delle posizioni politiche degli elettori attivisti)

·         candidatura con sostegno di un partito tramite elezioni primarie (è da considerarsi molto democratico infatti aumenta la rappresentanza effettiva. Le candidature devono essere varianti genuine delle posizioni politiche degli elettori attivisti)

·         candidatura con sostegno di un partito tramite scelta delle segreterie di partito (è da considerarsi poco democratica, infatti la dirigenza dei partiti se onesta cercherà di candidare quelle che pensa siano le candidature più gradite dai sostenitori e simpatizzanti la propria linea politica ma potrebbe mettere candidati che rafforzano la propria corrente o che permettono di fare accordi di cartello politico con altri partiti)

il sistema di Candidature per collocazione territoriale:

·         Candidatura in un'unica circoscrizione (si lega la propria candidatura ad un territorio definito)

·         Candidatura in più circoscrizioni (la stessa persona ci si candida garantendosi un’alta probabilità di riuscita e la possibilità di liberare il posto a persone meno note in caso di preferenze sufficienti all’elezione in più circoscrizioni) (è da considerarsi poco democratico in quanto è spesso utilizzato dalla dirigenza politica per garantisce l’inamovibilità di alcuni. è una porcata come voto civetta che attrae elettori su personalità di rilievo ma che fa eleggere persone poco significative se non impresentabili)

il sistema di Votazione

·         Nominativa (si da il voto ad una persona specifica) (di solito nei sistemi maggioritari uninominali)

·         Lista con preferenza unica (si da il voto ad una lista e si può specificare una o più persone in ordine di preferenza)

·         Lista con preferenza multipla (è molto democratico e permette di selezionare i candidati più graditi a tutti gli elettori ma può comportare dei rischi in caso con le combinazioni di preferenze si rendono riconducibili al voto di singoli elettori in ambiti in cui l’elettore è ricattabile)

·         Lista bloccata (si da il voto ad una lista) (di solito quando si vuole garantire l’elezione di quote di persone in una certa percentuale: si alterna nella lista rappresentanti di partiti che si sono uniti in unica lista e vogliono avere uguale rappresentanza proporzionale oppure si alterna un uomo a una donna per correggere la scarsa rappresentanza della componente femminile) (è un sistema accettabile solo se vi sono delle primarie che stabiliscano l’ordine dei candidati altrimenti è una porcata da parte delle segreterie di partito)

Attribuzione seggi per rappresentatività

·         Elezione Proporzionale primo paese ad applicarlo fu il Belgio nel 1900 ed è basato su liste di candidati che si ripartiscono i voti in modo da eleggere quanti più componenti della lista e tra questi i componenti con il più alto numero di preferenze (è il sistema più rappresentativo, vengono eletti rappresentanti in modo proporzionale ai voti ricevuti, solo le posizioni politiche che non raggiungono la soglia di votanti minima per un singolo seggio vengono escluse) (oltre all’esclusione di minoranze al di sotto del numero di voti sufficienti per un seggio il difetto di questo sistema è che richiede degli arrotondamenti anche di parecchie migliaia di voti nell’attribuzione dei seggi così che il voto di alcuni elettori cambia valore rispetto al voto di altri).

·         Elezione Maggioritaria uninominale è il più antico sistema di elezione già adottato nella Grecia antica (rappresenta solo la posizione politica che risulta maggioritaria) (si presta ad accordi di cartello come il voto di desistenza per cui alcuni piccoli partiti acquistano più rappresentanza di quanta ne avrebbero con il voto proporzionale. Può compensare i periodi di assenza di rappresentanza di una parte con l’alternanza ma per un certo numero di anni una parte del paese è senza rappresentanza o se ha una rappresentanza avviene perché in altri collegi elettorali ha prevalso la propria linea politica) (è il metodo meno democratico in quanto toglie rappresentatività a una parte consistente della popolazione)

·         Elezione Maggioritaria plurinominale (rappresenta solo le posizioni politiche che raccolgono un numero sufficientemente alto di voti ed esclude le minoranze in particolare quelle che sono molto diffuse sul territorio) (è il metodo non del tutto democratico in quanto toglie rappresentatività ma tutela un minimo di rappresentanza alla minoranza e non l‘azzera come nel metodo a Maggioranza Uninominale)

Attribuzione seggi per grandezza della circoscrizione

·         Unica circoscrizione (permette anche a posizioni minoritarie molto diffuse sul territorio di essere rappresentate ma comporta un alto dispendio di risorse per far conoscere i singoli candidati, sono agevolati i partiti che fanno prevalere l’obbedienza dei rappresentanti alla loro personalità)

·         Più circoscrizioni (più sono piccole più i singoli candidati possono farsi conoscere e più si ottiene una rappresentanza legata al territorio, sono penalizzate le posizioni politiche molto diffuse in tutto il territorio a meno che non vi sia un recupero dei resti) (più democratica nella rappresentanza legata al territorio)

Attribuzione seggi per selettività

·         Con recupero dei resti (è il metodo per attribuire seggi nel caso di votazioni in più circoscrizioni alle posizioni politiche molto diffuse sul territorio o alle posizioni politiche che nei singoli collegi hanno ottenuto più voti necessari ai candidati eletti e che sommati ai resti di tutte le circoscrizioni permettono di avere attribuiti altri seggi) (aumenta la rappresentatività democratica)

·         Con percentuale di sbarramento (esclude la rappresentanza alle posizioni politiche che non raggiungono la percentuale minima prefissata – rende difficile la creazione di nuove posizioni politiche rappresentate) (meno democratica in quanto toglie rappresentanza può essere mitigata con il doppio turno)

·         Con premio di maggioranza (da un numero di seggi utile ad avere il 50+1 della maggioranza dei rappresentanti alla maggioranza relativa) (meno democratica in quanto falsa il rapporto di rappresentatività e costringe le posizioni politiche ad ammucchiate che si sfaldano dopo il voto)

Attribuzione seggi per recupero dei voti inutili

·         Doppio turno (è il metodo più democratico in quanto permette di recuperare i voti inefficaci alla rappresentanza del primo turno e permette in caso di ballottaggio di definire almeno la maggioranza assoluta per l’elezione del rappresentante. Permette anche a forze politiche nuove di tentare di portare suoi candidati ad essere eletti)

·         Sostegno (è il metodo usato all’interno delle liste per cui i voti di preferenza insufficienti o eccedenti alla elezione del candidato confluiscono nei voti dei più votati ma non sufficienti alla elezione in modo da ottenere quanti più eletti possibile, lo stesso può avvenire con i resti a sostegno di liste o candidati di altre liste)

Paradosso della Maggioranza nel sistema Maggioritario Uninominale


 

Si definisce Paradosso della Maggioranza l’effetto opposto a quello desiderato, ovvero quando tutte le forzature inserite ottengono il risultato inverso. Tipico esempio è la situazione in cui un partito ottiene più voti ma meno seggi.

Esempio:

Consideriamo 5 collegi (10 seggi ognuno) - 50 membri all’assemblea (seggi vacanti) - 500 votanti

In sostanza: Al partito 1 sono andati 280 voti e 20 seggi.

Al partito 2 sono andati 220 voti e 30 seggi. Ha vinto in più collegi anche se con meno voti

un cittadino può essere politicamente definito come:


·         non elettore (per incapacità; per estraneità; per incompetenza; per indegnità)

·         elettore comune (per appartenenza ad un collegio elettorale)

·         elettore sostenitore (per attività di sostegno di candidati o di associazioni politiche)

·         elettore qualificato (che esprimere preferenze per persone o leggi solo se possiede dei requisiti di competenza riconosciuti)

·         elettore eleggibile (che può candidarsi)

·         elettore politico (che interviene nelle sedi istituzionali a sostegno di persone o mozioni)

·         elettore legislatore (che fa, modifica o cancella le leggi)

·         elettore amministratore (che fa, modifica o cancella regole e amministra apparati pubblici)

·         elettore regolatore (che fa, modifica o cancella leggi riguardanti i legislatori e gli amministratori)

 
PENSIERI ISTANTANEI
L’essere individuale evolve per specializzazione attuativa
L’essere sociale evolve per complessità organizzativa
Antonio CAMPO 2011
 


Il sistema elettorale italiano e non solo italiano, attualmente, rende estremamente costoso far conoscere all’elettorato nel dettaglio la “coerenza politica” di un candidato. Anche il solo raggiungimento della notorietà diventa un obbiettivo estremamente oneroso, per il candidato, se questi non l’aveva già ottenuta per altro motivo prima di candidarsi. L’elevato costo delle promozioni elettorali espongono i candidati a più degenerazioni della loro proposta politica.

Trasparenza del candidato


per aumentare la propria visibilità, i candidati, contraggono debiti economico-morali che devono poi essere ricambiati da agevolazioni politiche verso i propri creditori. Se l’elettore è messo a conoscenza dei sovvenzionatori o dei sostenitori del candidato questo permette all’elettore il sapere cosa condiziona le scelte presenti e future dello specifico Legislatore e diviene un deterrente, per il politico, il farsi condizionare da soggetti discutibili.

SI PROPONE:

·         L’OBBLIGO DI RENDICONTO stabilisce che il candidato o l’eletto non può trincerarsi dietro alla privacy non rispondendo alle domande dei giornalisti pena la segnalazione di ogni sua ritrosia e l’autorizzazione all’indagine giornalistica per ottenere risposte (la legge sulla privacy nei confronti dei candidati e degli eletti viene ad affermare che è preminente l’informazione degli elettori alla tutela della riservatezza e che la riservatezza degli stessi o di coloro che hanno relazioni significative per gli elettori, vale come causa di risarcimento se dettagli della vita privata ininfluenti per le implicazioni di vita pubblica vengano date con gratuità in pasto alla pubblica conoscenza), Tale trasparenza dovrebbe causare la deterrenza nel presentarsi di candidati compromessi. E’ necessario che le scelte ed i condizionamenti ai quali è sottoposto un candidato o un eletto siano sempre accessibili a tutti gli elettori che ne vogliano prendere conoscenza e questo non solo per azione dei mezzi d’informazione ma anche da documenti ufficiali resi disponibili dalle istituzioni alle quali essi si candidano o sono eletti in questo modo si rendono leggibili anche in termini di influenza di terzi le decisioni o posizioni prese dai singoli politici;

·         LA SEGNALAZIONE DI OPACITA’ creazione di un meccanismo d’informazione lecito ed incensurabile che permetta la segnalazione di ogni mancata risposta viene resa verificabile in siti ufficiali in cui vi è il dossier continuamente aggiornato del candidato disponibile a chiunque,

·         LA SEGNALAZIONE D’IRREGOLARITA’ creazione di un meccanismo d’informazione lecito ed incensurabile che permetta la segnalazione di ogni inesattezza viene resa verificabile in siti ufficiali in cui vi è il dossier continuamente aggiornato del candidato disponibile a chiunque.

 
PENSIERI ISTANTANEI
L’essere sociali ci rende più forti del singolo
ma più vulnerabili ai singoli ai quali
si delega il comando.
Antonio CAMPO 2011
 

 

Test di affidabilità del candidato


George Orwell, ha scritto due romanzi che scolpiscono i rapporti sociali legati al potere ed al controllo sociale “1984” pubblicato nel 1949 nel quale preconizzava una società totalmente controllata tramite i mass media dalla sua oligarchia. Oggi si potrebbe ribaltare la dinamica creando un sistema che permette alla società di controllare completamente quello che fa la propria classe politica e amministrativa e “la fattoria degli animali”  pubblicato nel 1945 nel quale prende in giro i rivoluzionari che prendendo il potere da oppressi diventano oppressori comportandosi come i loro precedenti tiranni. I personaggi sono gli animali della fattoria che si ribellano agli uomini. La rivolta viene guidata dai maiali che a loro volta divengono i nuovi tiranni.

Premesso: che nessuno è obbligato a fare il politico o l’amministratore; Che non vi è nessun intento punitivo nei confronti di chi fa per un periodo della propria vita tale attività; Che tale funzione ha un interesse pubblico preminente nella conoscibilità pubblica della possibilità di comportamenti dannosi o rischiosi per la democrazia, intollerabili anche in minima misura. Chi si propone di fare il politico o l’amministratore deve sapere che la sua vita deve diventare trasparente per tutti gli elettori e può opporre a tale trasparenza solo il rispetto della sua persona e il non coinvolgimento di altri se non strettamente necessario ad una notizia di interesse generale.

L’elettore deve potersi fidare della dignità ed onore dei candidati e valutarli solo per le proposte e la capacità di realizzarle. L’eventuale inaffidabilità non può essere verificata o intuita estemporaneamente dall’elettore o dai mezzi d’informazione commerciale, essa deve essere rilevata con sistemi di controllo permanenti di rilevanza istituzionale con metodo di contraddittorio. Per sottrarre alla faziosità eventuale dei mezzi d’informazione utilizzati alla rendicontazione di tali aspetti.

Essenzialmente il test di affidabilità è basato sulla possibilità di ogni cittadino di poter sapere sempre il grado di affidabilità del candidato in una cartella pubblica in cui vi sono tutte le informazioni di interesse pubblico relative al candidato o politico o amministratore di nomina politica. In tale cartella indicata come CARICATURA POLITICA in quanto sottolinea alcuni caratteri, messa sul WEB, costantemente aggiornata, viene resa disponibile la descrizione di se stesso del politico / amministratore – la descrizione di questi dei sostenitori e dei detrattori – la completa storia delle ANSA di tutti i suoi atti – il reddito – i costi pubblici della sua attività e i risultati positivi / neutri / negativi – il test di affidabilità superato

Aggiungo solo che è dimostrato che vi sono molti elettori che pur sufficientemente informati della dubbia o accertata illegalità del proprio politico di riferimento, delle inesattezze o falsità delle sue affermazioni e dell’incoerenza tra ciò che dice e ciò che fa, continuano a trovarci motivi politici per giustificare il suo sostegno. Ovviamente la democrazia non deve garantire la migliore classe politica possibile, essa deve garantire che la classe politica scelta dall’elettorato sia stata scelta con la massima conoscenza possibile della stessa. Poi, in democrazia, è l’elettore mediocre che decide il destino di tutti. Ecco perché è importante per una società dare ai mediocri il massimo della cultura possibile.

L’affidabilità del politico o dell’amministratore è data:

·         Dall’assenza di conflitti d’interesse;

·         Dall’assenza di ricattabilità;

·         Dall’assenza di corruttibilità.

L’ASSENZA DI CONFLITTI D’INTERESSE è data dall’assenza di situazioni in cui, utilizzando il normale esercizio della propria discrezionalità d’ufficio, possono essere indebitamente agevolati. ovvero:

·         rilevanti interessi economici personali, di parenti, amici o benefattori agevolabili dalla sua funzione e modalità potenziali o in atto;

·         vicende giudiziarie personali, di parenti, amici o benefattori agevolabili dalla sua funzione e modalità potenziali o in atto.

SI PROPONE

·         Di segnalare sul dossier “CARICATURA POLITICA” le attività agevolabili dalla sua funzione e modalità potenziali o in atto;

·         Di segnalare le spiegazioni alle domande circostanziate da fatti relativamente a conflitti d’interesse;

·         Qualora la persona candidata o eletta non voglia dare risposte esaurienti si segnala la ritrosia e si pubblica sulla scheda i documenti o i fatti che ne costituiscono le prove ed in caso di ritrosia della persona a dare spiegazioni anche del potenziale conflitto indicato dalla domanda

·         Di premiare ogni persona che porta prove inconfutabili e nuove di ogni conflitto d’interessi in atto.

LA NON RICATTABILITA’ è data dall’assenza di situazioni la cui venuta a conoscenza determina un danno d’immagine e nei rapporti personali del politico. Ovvero:

·         la frequentazione di persone che possono compromettere l’immagine del candidato o dell’eletto;

·         comportamenti privati che, pur non costituendo reato, possono compromettere l’immagine del candidato in quanto in antitesi con le propria immagine pubblica o contrari al propri sostenitori di riferimento.

 

SI PROPONE

·         Di utilizzare agenti provocatori per testare la ricattabilità dei candidati o degli eletti;

·         Le informazioni ricattatorie sono acquisite da delatori pagati una tariffa per la notizia, una tariffa per le prove, nel caso il politico abbocchi la sanzione del reato di cedimento al ricatto viene fornita al delatore rivalendosi sul finanziamento del Legislatore o sulla cauzione del candidato.

·         Rendere legale la costituzione di dossier sui politici anche da privati solo se pubblicati e mantenuti aggiornati integralmente con le informazioni disponibili senza colpevoli ritardi.

LA NON CORRUTTIBILITA’ è data dalla capacità di non accettare ricatti denunciandone pubblicamente o alla magistratura il tentativo.

SI PROPONE

·         Di utilizzare agenti provocatori per testare la corruttibilità dei candidati o degli eletti proponendo loro degli scambi e denunciando chi non denuncia il tentativo

Finanziamento delle candidature


I candidati che utilizzano ingenti risorse personali, successivamente, sono tentati di trovare un ristorno del loro costo facendo diventare pubblico il costo elettorale e questo il caso dei rimborsi elettorali che hanno sostituito il finanziamento ai partiti (in Italia abrogato da referendum) e le sovvenzioni agli organi d’informazione di partito. (per inciso i partiti politici anche non rieletti, tuttora prendono rimborsi elettorali di precedenti elezioni basate sul censimento della popolazione compreso chi non è elettore). Dal 2008 e fino al 2012 si dovranno pagare circa 600 milioni di euro.

·         1974: nasce finanziamento pubblico ai partiti;

·         1993 al referendum abrogativo, il 90,3% dei votanti si esprime contro il finanziamento ai partiti lo stesso anno del referendum vincente: viene creato il “Rimborso Elettorale”;

·         il Rimborso Elettorale NON e’ stato calcolato sulle spese effettive - il Rimborso viene per anni calcolato sul censimento (compresi i non aventi diritto al voto): lire 1.600;

·         nel 1999 il rimborso passa da 1.600 a 4.000 lire - cambia la moneta: da 4.000 lire si passa a 5 euro - l’erogazione dei rimborsi è saldata in cinque comode rate annuali - i rimborsi sono indipendenti dalla durata effettiva della legislatura, quindi son pagati per 5 anni a prescindere.

Una cosa ragionevole sembra la comparazione con le spese di finanziamento della politica di altri paesi democratici europei ma smette di sembrare ragionevole se si considera che anche questi paesi difettano in Democrazia e hanno problematiche di rappresentanza e di gestione politiche simili alla gestione politica italiana quindi invece di copiare occorre razionalizzare.

se a dispetto di ogni evidenza si ritiene di voler sovvenzionare con soldi pubblici il costo della politica … in quanto la sua utilità democratica si ritiene essenziale e con il fine di sottrarre il politico onesto dalla tentazione di rientrare delle spese elettorali facendo favori indebiti.

 

SI PROPONE:

·         stabilire un finanziamento al costo della politica per tutto lo stato con  un tetto annuo non sia superabile. Tale finanziamento poi va ripartito egualmente tra i soggetti accreditati (il costo della politica non è dato dalla remunerazione di diritti o di costi fissi quanto sul finanziamento di potenzialità comunicative e quindi non può essere calcolato per somma quanto per ripartizione)

·         vietare il rimborso sulle spese da affrontate (non ci sarebbe fondo alle spese di autopromozione se si sapesse di essere successivamente rimborsati)

·         vietare il rimborso ad elettore votante (i partiti che prevedono un guadagno di voti proporzionale alle spese pubblicitarie farebbero lievitare i costi della loro campagna elettorale a fronte di rimborsi proporzionalmente più consistenti e questa è una degenerazione da stroncare)

·         vietare il finanziamento elettorale in funzione alla maggior frequenza di consultazione degli elettori (se i politici fanno avvenire più occasioni elettorali i costi crescono a fronte di un peggiore rendimento politico ed in questo caso è logico che siano penalizzati nel loro finanziamento);

·         sanzionare il partito che in proporzione dei candidati iscritti ha speso più di due volte il finanziamento previsto a candidatura eletta nel primo turno (partiti che investono eccessivamente nella campagna elettorale falsano la stessa e costringono ad una rincorsa degli altri partiti e candidati per assicurarsi la percezione della stessa visibilità e questa è una degenerazione).

·         il sistema di Candidature deve prevedere l’assenza di situazioni debitorie non coperte da equivalenti situazioni creditizie. Di un numero di sostenitori iniziali equivalenti all’1x1000 degli elettori del collegio elettorale come lista o come singolo nominativo ognuno dei quali deve assicurare il finanziamento della candidatura per 100 euro ed ognuno dei quali diviene corresponsabile della gestione di tale finanziamento costituendosi in un comitato elettorale e avente le regole societarie previste.

 
PENSIERI ISTANTANEI
Se la politica diventa un mestiere chi la pratica …
tende a farla durare fino alla pensione e …
tende a farla rendere il più possibile.
Antonio CAMPO 2011
 

 

Limite di rieleggibilità


Se i candidati passano per la promozione attraverso un partito e se le candidature le decidono la classe dirigente del partito, questi cercheranno di farsi  cooptare dalla classe dirigente dominante per poi utilizzare le linee politiche predominanti come linee di autobus su cui salire e scendere a seconda della convenienza contingente. Una volta eletti, la propria rielezione dipende in massima parte dalla autoconservazione della classe dirigente e non dagli elettori. Vi è la formazione di una CASTA i cui membri si consorziano per garantirsi l’inamovibilità da posti di privilegio.

Proponendo di mettere un limite alla rieleggibilità scatta la recriminazione per cui persone di alta qualità sono espulse dai posti decisionali con il conseguente danno di perdita di capacità. Alla luce della storia le persone di qualità sono da temere ancor più dei mediocri perché esse richiedono un affidamento completo e incontrollato e impediscono di emergere di menti giovani e capaci. Se il loro prestigio ed influenza è grande e persistente possono esercitarla politicamente anche dalla sede di un partito o di un movimento senza per questo accreditare l’inamovibilità della classe politica con tutte le degenerazioni note. Anche la sola possibilità di eleggibilità in altre sedi istituzionali è deleteria in quanto fa sviluppare un valzer politico in cui vi sarebbe uno scambio di poltrone in un sistema che è riuscito a fare comunque CASTA.

SI PROPONE

·         mettere il limite di rieleggibilità per la stessa carica ad una volta;

·         la non elezione in qualsiasi altra carica elettiva per un periodo di sospensione di due anni;

·         la non assunzione a qualsiasi incarico o lavoro statale per il periodo di due anni;

·         l’elezione comporta la dimissione automatica da qualsiasi precedente incarico o attività pubblica o privata.

 
PENSIERI ISTANTANEI
Se la politica è far star bene il prossimo …
Per il politico non vi è più prossimo di se stesso!
Antonio CAMPO 2011


Primarie e candidature in un sola circoscrizione elettorale


Nel funzionamento dei partiti deve essere previsto l’obbligo di legge al ricorso a primarie interne degli iscritti per definire le candidature nei singoli seggi e il loro ordine di lista in modo che le loro dirigenze politiche non si comportino come oligarchie inamovibili o assolutiste e sia proposta agli elettori una scelta di candidature frutto di una preselezione democratica.

Le elezioni primarie di partito hanno più obbiettivi:

·         favorire la scelta dei candidati che hanno il maggior consenso possibile tra gli iscritti quindi impedire che i candidati siano scelti insindacabilmente dalla dirigenza dei partiti; (si vuole svincolare i candidati dalle dirigenze di partito e vincolarli maggiormente agli attivisti)

·         favorire l’elezione dei candidati più sostenuti anche quando vi è la necessità di ridistribuire i voti in eccesso per i candidati eletti o voti in difetto per i candidati non eleggibili e quindi impedire in sede di formazione delle liste o post voto siano eletti i candidati favoriti dalla dirigenza

Anche singoli candidati indipendenti possono iscriversi direttamente alle elezioni statali purché abbiano la sottoscrizione esclusiva dei sostenitori richiesti per l’articolazione in cui ci si candida.

Vi sono delle condizioni da rispettare:

·         le circoscrizioni elettorali delle primarie dei partiti devono coincidere con le circoscrizioni delle elezioni statali per le rispettive articolazioni di cui si svolgono; (si vuole impedire che in un territorio vengano imposti candidati che hanno maggior consenso altrove)

·         chi si candida deve avere almeno un centesimo di sostegno esclusivo degli iscritti al partito; (si vuole che in una circoscrizione elettorale vi siano candidature solo se vi è una sufficiente sostegno locale legando così il potenziale eletto al territorio di candidatura)

·         lo svolgimento delle primarie deve essere autofinanziato; (si vuole che le spese delle candidature che non diventeranno eletti non diventino costi da pagare per gli elettori che non li hanno eletti)

·         possono essere utilizzate le strutture logistiche ed organizzative delle elezioni svolte dallo stato pagandone i costi di utilizzo e di restituzione in stato di efficienza; (si vuole creare delle strutture stabili per le votazioni e le consultazioni da utilizzare sia nelle elezioni / consultazioni istituzionali sia per le consultazioni dei partiti facendo diventare le strutture elettorali stabili diffuse ed economiche nell’esercizio)

·         il costo del loro utilizzo è a carico degli iscritti del partito; (si vuole che l’utilizzo delle strutture ufficiali di votazione e consultazione da parte dei partiti sia a carico degli stessi)

·         non è possibile esprimere più di una preferenza per scheda, (si vuole impedire di poter far risalire ad una promessa di voto di un elettore da parte di un candidato che compra i voti utilizzando il calcolo combinatorio delle preferenze)

·         per verificare l’identità del votante la sua abilitazione a votare per una determinata circoscrizione elettorale o quesito e la non ripetizione del voto in posti di voto diversi si adotta il riconoscimento dell’impronta digitale unita all’inserimento di una scheda elettorale con cip il riconoscimento genera la risposta di registrazione in linea o differita del votante in una sede centrale. il votante viene abilitato al voto nel seggio elettorale; (si vuole far selezionare in automatico le schede da utilizzare e rilevare quali seggi devono essere sottoposti a ripetizione del voto tramite schede memorizzate in caso di anomalie di voto)

·         il voto deve essere espresso in modo da non poterlo associare con certezza al votante però deve essere accertabile che i voto comunicati da un posto di votazione corrispondano ai voti effettivamente scrutinati; (la segretezza del voto deve essere associata alla verificabilità che i voti dati siano genuini e comunicati correttamente)

·         il voto può avvenire con metodo tradizionale o elettronicamente in questo ultimo caso inserendo la scheda elettronica nel lettore si possono votare le schede elettorali e referendarie. Ogni votazione completata viene registrata in modo criptato nella scheda elettronica elettorale inserita e viene stampata una scheda cartacea che riporta il codice del seggio elettorale e un codice casuale generato dalla scheda elettorale elettronica. Il voto effettuato, di memorizzare i voti effettuati su una scheda che si conserva personalmente ed in cui i voti sono criptati e leggibili solo dai centri elettorali in seguito ad un controllo di voto dovuto ad anomalie nel seggio successivamente verrà messa nell’urna elettorale del quesito corrispondente; (si vuole permettere all’elettore di verificare su una stampa il voto effettuato prima di metterlo nell’urna, il voto è verificabile in un successivo spoglio in sede centralizzata. Sono effettuabili controlli a campione sugli elettori di un seggio che presenta anomalie di voto facendo ripetere la votazione tramite inserimento della scheda elettronica e scarico dei voti effettuati)

·         possono essere utilizzate più schede con preferenza a valore progressivo se si utilizzano metodi di calcolo a preferenza multipla

·         i voti devono poter essere controllati fino ai sei anni successivi

·         il Presidente di seggio riporta su ogni voto scrutinato la dicitura “valido” “bianco” “nullo” nel momento della sua lettura. Nel caso di dubbio viene apposto inizialmente la dicitura “dubbio” e poi in sede di esame viene apposta la dicitura “valido” o “nullo”

·         nei voti elettronici vengono distribuiti ai votanti dei codici di controllo ed effettuato subito dopo il voto un controllo a campione

 
PENSIERI ISTANTANEI
Quando predomina la forza dei pochi sui molti .. domina la paura
Quando predomina la furbizia dei pochi sui molti … domina l’inganno.
Quando predomina il controllo di molti sui pochi… domina la democrazia.
Antonio CAMPO 2011

 

Il voto segreto è una degenerazione


In uno stato democratico ogni elettore dovrebbe godere dell’assoluta sicurezza e libertà personale quindi nessun cittadino dovrebbe temere conseguenze e ritorsioni per una sua libera e legittima scelta. Ma i sostenitori del voto segreto si appellano al fatto che la realtà non è il mondo ideale.

La segretezza del voto dato dall’elettore nasce come un tentativo di tutelare il votante rendendolo libero da ricatto o minacce reali i immaginate.

Il voto segreto è un danno per la democrazia accettato per presunti benefici.

·         Il danno più evidente è il danno economico. Organizzare una votazione segreta comporta una struttura logistica ed un’organizzazione con costi molto elevati,

·         il danno secondario è che rende estremamente difficoltosa una verifica della votazione.

·         Il danno meno evidente ma più subdolo è che abitua alla vigliaccheria anche chi non è in necessità di esserlo.

Negli eletti la degenerazione è maggiore

·         Il voto segreto dell’eletto non permette la verifica della coerenza tra quanto detto e quanto votato agli elettori.

·         Agevola i doppiogiochisti a sostenere il proprio inganno generando un ambiente politico torbido

L’obbiettivo non è l’anonimato del votante che cozza contro lo stimolo a partecipare e spendersi in prima persona, quanto il rendere sicuro il votante che nulla di indesiderato gli succede in seguito ed a causa del voto espresso reso noto.

Un equilibrato compromesso potrebbe essere la riservatezza del voto potenziando:

·          il sistema di controllo della sua genuinità (non falsificazione)

·         la sua verificabilità successiva (verificabilità)

·         l’economicità del sistema di rilevamento del voto

·         la frequenza con cui si può raccogliere

·         la raffinatezza della quantità di informazioni d’indirizzo che permette d’esprimere al votante

Voto di preferenza multiplo metodo anonimizzato


Ipotesi di voto con due preferenze. All’elettore si forniscono 2 schede in cui va composto il codice di 4 cifre in cui le prime due indicano il partito e le seconde due indicano la preferenza per un candidato. Ogni scheda riporta l’ordine di preferenza del voto. Vi è anche il codice 00 per la scelta del candidato di non dare nessuna preferenza e la scelta 00 per la scelta del partito per astenersi dal voto. Poi le schede sono piegate e inserite in urne rispettive all’ordine di preferenza e alla chiusura del voto si procede allo spoglio manuale.

Voto di preferenza multiplo metodo elettronico


Ipotesi di voto con due preferenze. All’elettore si forniscono 2 schede in cui va composto il codice di 4 cifre in cui le prime due indicano il partito e le seconde due indicano la preferenza per un candidato. Ogni scheda riporta l’ordine di preferenza del voto. Vi è anche il codice 00 per la scelta del candidato di non dare nessuna preferenza e la scelta 00 per la scelta del partito per astenersi dal voto

Viene fatta scansionare la scheda e se nello schermo compare la corretta lettura dei dati l’elettore conferma il voto e la scheda viene resa valida per il seggio. La scansione viene criptata e trasmessa al centro votazioni e conservata. Poi le schede sono piegate e inserite in urne rispettive all’ordine di preferenza.

Se la scansione non da risposta corretta viene distrutta in un tritatutto e viene fornito l’elettore di altra scheda.

Ogni scheda ha una filigrana leggermente differente che permette durante la scansione di rendere unico e rintracciabile quella scheda/voto.

In caso il sistema di lettura elettronico non funziona l’elettore inserisce le schede votate nelle rispettive urne e alla chiusura del voto si procede allo spoglio manuale

Voto di preferenza elettronico e postale


L’elettore riceve sulla propria casella e-mail elettorale un codice di voto con le istruzioni da seguire. Stampa le schede di voto, previste vota, le scannerizza con l’apposito programma elettorale, se la lettura è corretta inserisce il codice di voto per validare la lettura, spedisce per posta la scheda di voto. Riceve sull’e-mail elettorale un codice di annullo della votazione se lo utilizza la sua votazione viene inserita in un’indagine per l’accertamento di un tentativo di condizionamento di voto e il voto viene annullato.

 
PENSIERI ISTANTANEI
Il vero potere … è avere una propria opinione
Maturata onestamente … a costo di cambiare idea.
Antonio CAMPO 2011

 

Posti politici autoreferenziali


Un’altra degenerazione dovuta alla fitta rete di scambi di favori tra i politici è la creazione di “posti di posizione” con reddito assicurato e ritaglio di capacità decisionale per i “politici trombati”. Per i politici, in quanto individui, è importante e desiderabile avere un’assicurazione al mantenimento di vantaggi che sono giustificati solo dall’esercizio della rappresentanza politica e non quando questa deve necessariamente finire. E troppo umanamente si è portati a creare tali posti per sé e per gli amici.

SI PROPONE:

·         deve esistere un censimento immediatamente accessibile a tutti i cittadini delle funzioni decisionali politiche o dirigenziali o di consulenza di nomina politica con il rendimento reale (risultati ottenuti anche in termini di costo unitario) a fronte dei costi complessivi per mantenerne l’attività. Questo mette al riparo gli elettori dai costi occulti della politica e permette di adottare correttivi sulla scorta della conoscenza.

·         I legislatori delle “Parlamenti deliberativi” possono indicare quali incarichi sono superflui e attivare il depotenziamento automatico che in tre anni porta la carica indicata a non poter percepire alcuna entrata sotto qualsiasi voce.

 
PENSIERI ISTANTANEI
Massima del truffatore.
Ogni scorciatoia per ottenere più degli altri si rivela una trappola.
Se volete utilizzare le scorciatoie lasciate che altri cadano in trappola nelle vostre.
Antonio CAMPO 2011

 

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